Sento sempre una strana sensazione quando qualcuno si accorge di noi e del lavoro che stiamo facendo in quei di Bagnolo, in una delle sottozone meno riconosciute del globo terraqueo, in una di quelle in cui qualche pseudo giornalista locale riscontrava come priva di terroir e di un qualche interesse a differenza di altri, che invece ci hanno invece incoraggiato, intravedendo un qualcosa di buono tanti anni fa, in tempi non sospetti (presente il brutto anatroccolo, sì?).
Non mi sono mai piaciute le cose semplici, anzi, al contrario, ho sempre trovato stimolante rimboccarmi le maniche e lavorare sodo, come mio padre mi ha sempre insegnato, perchè nulla viene per caso e perché le più grandi soddisfazioni arrivano dal lavoro onesto, dall’impegno e dal continuo confronto.
Vorrei in particolare ringraziare i miei amici e compagni di viaggio in particolare: Rita che mi sgrida ogni 3×2 ricordandomi anche se non mi presento alle manifestazioni con le unghie nere forse è meglio, Gabriele che in questi anni mi ha insegnato tanto, Valentino con cui ho iniziato quest’anno un confronto enologico per ampliare i miei orizzonti nell’annata più brutta e più scarsa di sempre, Mirco che mi ricorda che la terra viene prima di tutto e che non devo demoralizzarmi, Marta che mi ha affidato quest’anno l’azienda, mio fratello Massimo su cui ripongo tante speranze per il futuro, a chi crede nel valore della bellezza nella semplicità dei nostri vini e che ogni giorno si da da fare nel farli conoscere, e ad Alessandro G.
Un pensiero e un bacio speciale a Sara che sta affrontando un momento difficilissimo e che, nonostante tutto, è stata con me in un momento importante.
Grazie a tutti dell’affetto, per la stima e per la pazienza.
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