Il Castrocaro figlio del vento
Fiore dei calanchi
“Che cosa sono i fiori?
Fiore dei Calanchi
CASTROCARO
Fin da ragazzina mi dicevano che ero una “bisbedica” e io rispondevo che non trovavo giusto conformarmi. Quando ho iniziato questo lavoro e mi dicevano “si fa così” e io chiedevo “perchè?” “Perchè tutti hanno sempre fatto così”. Non che con questo voglia essere irriverente verso chi mi ha preceduta, ma semplicemente credo che nel vino ci siano più e diverse vie, vie che talvolta ti portano anche lontano da casa. Una cosa che invece ho sempre amato, sono le sfide e le cose diciamo difficili, così quanto un giorno poco prima della vendemmia 2021 è passato a trovarci il nostro amico Giancarlo, e mi ha parlato di questa nuova tecnica che un’azienda in Borgogna stava provando, dapprima ho pensato che fosse una cosa da pazzi scatenati e subito dopo ho esclamato “mi piace” proviamoci subito! Così nasce questo nuovo vino, da una minuscola parcella di appena 2.000 metri per la quale ho scelto come fiore il bellissimo ed elegante Anemone. Nel linguaggio dei fiori, indica la speranza e l’attesa; in alcuni paesi, inoltre, questa bellissima pianta da fiore è considerata una pianta rifugio per le fate. Il termine anemone deriva dal greco anemos, che significa vento; proprio per questo l’anemone è comunemente chiamato fiore del vento.
RACCONTI E CURIOSITA’
Area geografica: Castrocaro Terme, collina di Bagnolo
Vigneti: vigna i Muri
Terreno: sabbie e arenarie, con inserzioni di calcare e di sasso spungone
Esposizione e altitudine: nord, 300 m slm.
Sistema di allevamento: guyot semplice
Densità di impianto: 3.300ceppi/ha
Resa: 35 q.li/ha
Età: 30 anni
Uve: Sangiovese 100%
Vendemmia: fine settembre
Raccolta: in cassetta
Annata corrente in commercio: 2022
Vinificazione: Fermentazione spontanea, macerazione in un mastello da 700 litri, malolattica spontanea. La particolarità di questo vino è che viene prodotto con la tecnica del baie-par-baie letteralmente acino per acino. Tutte le parti verdi del raspo, vengono tagliate con
minuzia con delle forbici, lasciando attaccato il pedicello all’acino
d’uva, così che non vi sia fuoriuscita di succo. Sul fondo del mastello si mette dell’uva diraspata e di seguito il baie-par-baie e qualche grappolino intero.
Affinamento: in unico tonneaux da 500 litri per un anno, poi 6 mesi in acciaio e almeno 6 mesi in bottiglia.
gLI ALTRI VINI